ONORANZE AI CADUTI DEL SOMMERGIBILE VELELLA
Affondato la sera del 7 settembre 1943 al largo di punta Licosa
SCHEDA INFORMATIVA
Riassumiamo
per una più rapida ricognizione dei fatti i precedenti e le intenzioni future di
un gruppo di giovani generosi e coraggiosi sub che intendono rendere omaggio ai
giovani Caduti per la Patria , rischiando la propria vita, quasi in un rito
riparatorio, immergendosi a 145 metri sotto il livello del mare per rendere
onore ai Caduti e documentare il relitto del sommergibile..
Il 2 luglio 1943 l’on Cirielli, di An, in un’interrogazione al Ministro della Difesa chiese l’espletamento di un’indagine preliminare per acquisire tutti i dati necessari allo studio del progetto di onoranze.
Già prima ed ancora dopo, con larga partecipazione di pubblico, appositamente convenuto, alla presenza dei familiari dei Caduti e degli organizzati dell’ANMI e di Autorità, si sono svolte, annualmente, ogni 7 settembre, cerimonie commemorative a S. Maria di Castellabate, sia a terra che in mare.
Il 13 maggio 2003 è stato localizzato, a 145 metri di profondità lo scafo del sommergibile con la partecipazione dell’ANMI e mediante l’immersione della coraggiosa e brava Rizia Ortolani, utilizzando i dati tecnici forniti dalla CO.L.MAR. di La Spezia. Il punto esattamente determinato ha coordinate 40°15’N e 14°30’E; localizzazione esatta che corregge le coordinate che si supponeva di conoscere in base ai dati storici.
Il team di sub volontari che hanno dedicato le proprie forze e quasi ormai la propria vita alla Missione è guidato dalla giovane entusiasta, intelligente, coraggiosa e molto ben preparata Rizia Ortolani, subacquea tecnica, istruttrice sub, che ha messo disinteressatamente la sua preparazione, il suo cosciente coraggio, la sua passione e la sua determinazione al servizio di questa nobile causa, confortata unicamente dalla partecipazione crescente del popolo e delle autorità locali, oltre che dai consensi provenienti da tutt’Italia in seguito alla intelligente campagna di stampa che ha informato gli italiani.
Infatti non è chi non veda la particolarità storica di questa tragedia patria, provocata dalla gestione criminosa di una resa senza condizioni ispirata unicamente alla illusoria salvezza della Corona, lasciando poi soltanto in secondo piano la fallace speranza di un “benevolo“ trattamento per l’Italia, che fu invece trascinata nella vergogna e in una serie di lutti peggiori. Il giorno dopo questa immolazione la Marina fu costretta dallo sciagurato ordine del re all’onta della consegna delle navi. Onta unica nella storia delle Marine di tutto il mondo.
Perciò il progettato omaggio a questi Caduti assume l’aspetto di un rito riparatorio, che si veste di coraggio, come da coraggio erano animati i 51 marinai Caduti. Un rito del coraggio anche per lavare in certo qual modo, l’onta della consegna a Malta.
Così inquadrata e propagandata la Missione può avere un altissimo significato morale e politico.
Dunque le immersioni avranno lo scopo di effettuare riprese video e fotografiche, che potrebbero essere riportate in televisione e naturalmente sulla stampa, e che si desidera costituiscano il materiale documentario di un museo-monumento-sacrario alla memoria dei 51 Caduti.
Sono già diversi gli articoli che hanno trattato la notizia della Missione Velella, su riviste di settore, ma anche su quotidiani di tutta Italia, tuttavia all’atto dell’esecuzione del progetto, ovviamente, si potrà pretendere ed ottenere una maggiore attenzione, portando così una ventata di aria pulita in mezzo a tanti intrighi mefitici, e vivificando il mortificato orgoglio nazionale.
I sub impegnati hanno già conseguito un altissimo livello tecnico come subacquei, ma avranno bisogno di attrezzature di grande qualità ed affidabilità, testate e provate per grandi profondità; tutto deve funzionare alla perfezione.
Compressori, bombole, gas, miscele, dovranno essere preparati e controllati con la massima attenzione, così come gli erogatori dovranno essere altamente professionali e testati per l’elevata profondità di oltre 140 metri. Gli illuminatori, le macchine fotografiche, gli apparecchi per le riprese video e tutta l’attrezzatura saranno di altissimo livello. Ovviamente sarà opportuno tenere a disposizione camere iperbariche e personale medico.
E’ prevista una prima immersione ricognitiva il 2 giugno 2004.
Questa spedizione è stata finora organizzata unendo gli sforzi delle singole persone, compresi quelli economici, che però vanno oltre le proprie possibilità per riuscire a portare a conclusione anche la seconda fase progettata.
L’Ufficio Storico della Marina ha fornito i dati che potevano interessare; tuttavia la Marina non può non essere interessata ad un’impresa che ha anche grande valore di esperimento tecnico, da cui si possono rilevare anche dati di notevole interesse militare, infatti le tecniche usate per le immersioni a così grandi profondità sono mantenute per quanto possibile segrete.
Previa autorizzazione della Marina Militare sarà tentato il recupero di importanti elementi documentali quali ad esempio la bandiera di combattimento, l’ancora di prora , la targa con la scritta Velella, o altri elementi staccati dallo scafo e sparsi nei dintorni.
Per sapere di più sull'iniziativa della subacquea Rizia Ortolani, fare clic qui.