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SPEDIZIONE

“MISSIONE VELELLA 2003 – 2004”


Missione Velella è nata dal desiderio dell’A.N.M.I. (Associazione Marinai d’Italia) gruppo Castellabate di commemorare le 51 persone che persero la vita al momento dell’affondamento attraverso un reportage video ed il recupero di un pezzo simbolico del relitto da utilizzare per la costruzione di un “Monumento alla Memoria”.


L’ultima, fatale missione del VELELLA comincia il 7 settembre, quando insieme ad altri dieci battelli, si avvia a costituire uno sbarramento di sommergibili nel Basso Tirreno, per contrastare l’imminente sbarco alleato a Salerno. Ma dopo la partenza da Napoli non si hanno più sue notizie. Dalla documentazione inglese, nel dopoguerra si è potuto stabilire che il VELELLA è stato silurato dal sommergibile inglese SHAKESPEARE verso le 20.00 dello stesso giorno 7, al largo di Punta Licosa, a sud di Salerno, nel punto di latitudine 40°15’N e longitudine 14°30’E (ndr coordinate GPS inesatte come ha rivelato l’esatta localizzazione avvenuta lo scorso maggio 2003).

Nessun superstite.

 E pensare che l’armistizio, proclamato il giorno successivo, era già stato firmato fin dal giorno 3 settembre; ma all’insaputa della Marina!



La ricerca che stiamo effettuando per gli sponsor è resa necessaria per supportare l’intero progetto che fino ad ora è stato finanziato dagli stessi membri dell’A.N.M.I. di Castellabate che si sono autotassati per poter procedere alla precisa localizzazione del relitto ed per onorare le spese necessarie per effettuare le prime 5 immersioni di “documentazione” per controllare la reale possibilità di procedere con tutto il progetto.

 

 
Obiettivo e programma

Il Team, in stretta collaborazione con il gruppo A.N.M.I., sta lavorando ad un progetto, già in avanzato stato di definizione, articolato in tre fasi distinte. Una  prima fase, finalizzata a verificare in situ il dato strumentale. Tale fase, propedeutica alla spedizione vera e propria, si è svolta in luglio con un totale di 5 immersioni perlustrative compiute da Rizia Ortolani Edoardo Pasini, Trainer Tecnico, e Carlo Berti. Queste immersioni hanno permesso di valutare lo stato del relitto ed effettuare qualche minuto di riprese video. La successiva analisi dei dati raccolti ha permesso una ponderata valutazione delle condizioni ambientali (visibilità, correnti, presenza di reti, etc.) che ci permetteranno di procedere ad una più mirata e sicura organizzazione per il compimento del progetto. La seconda fase coinvolgerà tutti i componenti il team (che è ancora parzialmente in fase di definizione), ed avrà  un fine esclusivamente documentaristico. Le immersioni saranno finalizzate e organizzate al solo scopo di effettuare riprese video e fotografiche. La successiva terza fase, che dovrà essere comunque concordata ed autorizzata dallo Stato Maggiore della Marina Militare avrò come scopo il recupero di un significativo reperto del relitto. Questa sarà la fase più delicata della missione e quella che, attualmente, riserva maggiori incognite. La particolare vicenda storica e umana del Velella e il profondo significato simbolico della missione si condensano in questa aspirazione.

 
In seguito alle varie fasi della spedizione verranno pubblicati degli articoli su riviste del settore e non e saranno organizzate delle conferenze aperte al pubblico per presentare i servizi video e foto realizzati, e ringraziare gli sponsor partecipanti.

In questo periodo di preparazione già sono diversi gli articoli apparsi con la notizia di Missione Velella, su riviste di settore ed anche su quotidiani in tutta Italia:

- Il Secolo XIX, in edicola 29.06.2003

- La Gazzetta del Mezzogiorno, 01.08.2003

- La Gazzetta del Mezzogiorno, in edicola 04.08.2003

- La Gazzetta del Mezzogiorno, in edicola 02.09.2003

- La Gazzetta del Mezzogiorno, 02.09.2003

- L’ARENA di Verona, settembre 2003

- SUB, settembre 2003

 
 

Chi siamo
 


Fanno parte del team subacquei esperti nell’immersione profonda e su relitti. Questi i componenti del team ad oggi che in fase definitiva sarà poi costituito da 8 persone.
Rizia Ortolani Istruttore ricreativo e subacquea tecnica, traduttrice di manuali, ed autrice di alcuni articoli di immersione su relitti.
Luigi Casati, Istruttore Tecnico e Speleosub, esperto di immersioni profonde e delle esplorazioni delle più importanti grotte d’Europa;
Fabio Pajoncini, Trainer tecnico e ricreativo, esperto di immersioni profonde;
Carlo Berti, Istruttore tecnico, esperto di immersioni profonde.

Oltre alle persone sopracitate, altri collaboratori si occuperanno delle foto e riprese terrestri, dell’assistenza medica, della logistica e dell’assistenza in mare.


 

Opportunità di sponsorizzazione


Arrivare ad affrontare immersioni di questo genere significa essere giunti ad un traguardo di altissimo livello tecnico come subacquei; le attrezzature che saranno necessarie devono essere tutte di grande qualità ed affidabilità, testate e provate per affrontare grandi profondità, e quindi di altissimo livello tecnico. Per un’immersione a circa 140 metri tutto deve essere al meglio, tutto deve essere programmato e provato, tutto deve funzionare alla perfezione, non esiste improvvisazione, tutto deve essere definito “prima”.

Compressori, bombole, gas, miscele, dovranno essere preparate e controllate con la massima attenzione, così come gli erogatori dovranno essere altamente professionali e testati per l’elevata profondità che andremo ad affrontare, gli illuminatori, le macchine fotografiche e le riprese video, tutta l’attrezzatura sarà di altissimo livello per permetterci di raccogliere quanto più materiale possibile per documentare ciò che resta di questa parte della storia italiana rimasta in fondo al mare da oltre 60 anni.

 Missione Velella offre un’eccellente opportunità di sponsorizzare un evento subacqueo e morale di primaria importanza. Il significato umano della Spedizione, il suo obiettivo finale, la particolarità relitto, l'alto livello dei componenti la spedizione e la rilevanza tecnica dell'immersione rendono questo evento unico nella storia della subacquea italiana. Per la prima volta si condurranno delle immersioni allo scopo di rendere omaggio ad una parte importante della storia italiana, alla memoria di 51 giovani morti quasi per una beffa del destino, ma ancora vivi nel ricordo dei loro cari, che ogni anno si ritrovano, il 7 settembre, a Castellabate per l’annuale commemorazione. La profondità a cui giace il relitto, circa 145 metri, lo rendono probabilmente il relitto più profondo d’Italia, creando anche un interesse per l’impresa sportiva unica sino ad oggi.

 La Team Leader infine è una giovane donna, altro aspetto assolutamente unico in Italia per eventi di questo genere. E’ la prima volta infatti, che una donna si immerge su un relitto posto ad profondità così elevata con un tempo di permanenza significativo per compiere un’esplorazione, allo stesso livello dei suoi colleghi uomini.

Siamo alla ricerca di sponsor sia all'interno del mercato della subacquea, sia in altri settori, offrendo ad ognuno un’opportunità di sponsorizzazione esclusiva nello specifico settore. Adesivi, cappellini, T-shirt e gli altri capi di abbigliamento saranno usati come supporto pubblicitario. I logo dei marchi saranno esposti in modo rilevante nelle fotografie e video, e saranno riportati in tutte le interviste, i  comunicati stampa, lettere ed articoli, pagine internet e presentazioni e conferenze pubbliche e private in modo da garantire la massima diffusione del nome degli sponsor.

É evidente che la copertura pubblicitaria non si limiterà solo al mercato della subacquea, ma interesserà anche il grande pubblico.

Un aggiornamento in tempo reale del sito internet www.velella.it attivo da giugno 2003 fornirà, durante tutta la durata della spedizione, una relazione sugli avvenimenti la “Missione” e permetterà ai subacquei ed ai non subacquei di seguire in diretta lo svolgimento.

E’ dimostrato che una spedizione subacquea di alto livello storico, umano e tecnico può essere una grande opportunità di sponsorizzazione con un alto livello di copertura dei mass-media.

 

Gli sponsor


Questa spedizione è stata sino ad ora organizzata unendo gli sforzi delle singole persone, compresi quelli economici, che però vanno oltre le proprie possibilità per riuscire a portare a conclusione anche solo la seconda fase progettata, ed è per questo motivo che tramite  la presente nota informativa cerchiamo sponsor che ci possano aiutare nel raggiungere gli obiettivi prefissati, fornendoci l’aiuto tecnico, il materiale ed i mezzi economici necessari.

 
Gli attuali sponsor per “MISSIONE VELELLA 2003-2004” sono i seguenti: PROVINCIA di SALERNO, DIVING TECHNICAL CENTER, FA&MI, LINDE GAS Italia, TALASSA Sport.

 
Colgo l’occasione in nome dell’A.N.M.I. Gruppo Castellabate e di tutti i partecipanti alla spedizione di ringraziarVi anticipatamente dell’attenzione prestataci, e sperando di avervi tra i nostri sponsor,

Vi porgiamo distinti saluti.

Rizia Ortolani
Team Leader Missione Velella



LOCALIZZATO IL RELITTO del SMG VELELLA

Comunicato Stampa – 18 giugno 2003

 Il 13 maggio scorso, nelle acque del Golfo di Salerno, ad una profondità di 137 metri, è stato localizzato il relitto del Sommergibile Italiano Velella, affondato la sera del 7 settembre 1943 ad opera di un sommergibile inglese, l’HMS Shakespeare.

 Il ritrovamento è stato compiuto dall’A.N.M.I. (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) - Gruppo di S. Maria di Castellabate - in collaborazione con Rizia Ortolani, subacquea tecnica, appassionata ricercatrice di relitti inesplorati e Capo Spedizione di “Missione Velella”, e la CO.L.MAR. di La Spezia dell’Ing. Barbagelata che, con i sofisticati strumenti impiegati e l’approfondito studio sui dati ottenuti, ha fornito un’esatta individuazione della posizione del relitto.

Il Team, in stretta collaborazione con il gruppo A.N.M.I., sta lavorando ad un progetto, già in avanzato stato di definizione, articolato in tre fasi distinte. Una  prima fase, finalizzata a verificare in situ il dato strumentale. Tale fase, propedeutica alla spedizione vera e propria, si svolgerà in luglio con 2 immersioni perlustrative che saranno compiute da Rizia Ortolani ed Edoardo Pasini, Trainer Tecnico, per valutare lo stato del relitto e, se possibile, effettuare qualche minuto di riprese video. La successiva analisi dei dati raccolti permetterà una ponderata valutazione delle condizioni ambientali (visibilità, correnti, presenza di reti, etc.) che permetteranno di procedere ad una più mirata e sicura organizzazione. La seconda fase coinvolgerà tutti i componenti il team (che è ancora in fase di definizione), ed avrà scopo esclusivamente documentaristico. Le immersioni saranno finalizzate e organizzate al solo scopo di effettuare riprese video e fotografiche. La successiva terza fase, che dovrà essere comunque concordata ed autorizzata dallo Stato Maggiore della Marina Militare avrò come scopo il recupero di un significativo reperto del relitto. Questa sarà la fase più delicata della missione e quella che, attualmente, riserva maggiori incognite. La particolare vicenda storica e umana del Velella e il profondo significato simbolico della missione si condensano in questa aspirazione. Si intende recuperare tale manufatto per impiegarlo nella costruzione di  un perenne “Monumento alla Memoria” di 51 marinai di equipaggio.

Per la realizzazione di questo l’A.N.M.I. di Santa Maria di Castellabate avanzerà la richiesta di una collaborazione da parte delle istituzioni e della Marina Militare in particolare, in considerazione dell’elevato valore morale e storico del progetto.  

                                                                                  Il Presidente del Gruppo A.N.M.I.

                                                                                               M.llo Carlo Mileo

Per informazioni :
Rizia Ortolani tel. 335 6575385
e-mail : info@velella.it


 

CASTELLABATE
2003 – 2004


 Originariamente il VELELLA era uno dei due battelli progettati e avviati a realizzazione dai Cantieri CRDA di Monfalcone per conto della Marina portoghese (a quell’epoca, negli anni ’20-’30, diverse marine straniere ordinavano sommergibili ai cantieri italiani). I battelli erano già in avanzato stato di costruzione quando, per sopraggiunte difficoltà finanziarie, il Portogallo dovette rinunciare al loro acquisto.

 Così, nel 1935, furono rilevati dalla Regia Marina, che ne completò la costruzione apportando alcune modifiche rispetto al progetto originale. I due battelli, denominati rispettivamente ARGO e VELELLA, andarono a costituire la classe “ARGO” fra i sommergibili costieri. Si rivelarono un buon acquisto, tant’è che il loro progetto, leggermente modificato, verrà utilizzato per costruire, negli anni dal ’41 al ’43, la numerosa classe “TRITONE”.

 Il VELELLA, sebbene materialmente impostato sullo scalo fin dai primi anni ’30, si considera formalmente “impostato” nel settembre del ’35, quando la Marina lo rilevò ufficialmente. Fu poi varato il 18 dicembre del ’36 e consegnato alla Marina il 1° settembre 1937.

 Le sue caratteristiche tecniche erano:

All’entrata in servizio il VELELLA, al comando del Ten. Vasc. Pasquale TERRA, è inquadrato nella 42ª Squadriglia del 4° Gruppo Sommergibili di base a Taranto. Nell’ottobre del ’38 viene inviato dapprima a Lero (Egeo), poi a Tobruk (Libia) e, infine, a dicembre, a Massaua (Eritrea), assegnato alla Flottiglia Sommergibili dell’A.O.I. (Africa Orientale Italiana), dove rimane fino alla primavera del ’40, quando rientra in patria ed è assegnato alla 14ª Squadriglia del 1° Gruppo Sommergibili di La Spezia.

All’inizio delle ostilità (10 giugno del ’40), il VELELLA è uno dei tanti battelli già predisposti in agguato un po’ per tutto il Mediterraneo. La sua zona di pattugliamento è il tratto di mare fra l’isola di Rodi e la costa turca. Però, il giorno 19, per noie ai motori, deve interrompere la missione e portarsi prima a Lero e poi a Taranto, dove rimane per circa due mesi in riparazione.

Prescelto per essere dislocato in Atlantico nonostante sia un battello “costiero”, dopo un breve periodo di lavori di adattamento al nuovo ambiente operativo il VELELLA lascia La Spezia il 25 novembre 1940, diretto a BETASOM, la nuova base per i nostri sommergibili aperta a Bordeaux. Il 1° dicembre affronta l’attraversamento dello Stretto di Gibilterra, sempre difficile sia per la stretta sorveglianza degli inglesi sia per le forti correnti sottomarine. E, infatti, dapprima il battello, costretto ad immergersi, finisce sotto le bombe di due cacciatorpediniere inglesi, che gli procurano qualche danno; poi, per le difficoltà della navigazione subacquea, sprofonda a 130 metri, ben oltre la sua quota massima (100 m); trascinato dalla corrente, va anche ad urtare contro il fondo presso la costa africana. Nella notte prova ad emergere per caricare le batterie, ma è subito ricacciato sotto ancora da due cacciatorpediniere, che lo sottopongono a dura caccia. Poi, come Dio vuole, rasentando le coste spagnole, riesce ad uscire in Atlantico. Dal 4 al 20 dicembre resta in agguato al largo di Lisbona e, finalmente, il giorno di Natale entra a Bordeaux.

In Atlantico il VELELLA effettuerà quattro missioni offensive. La più importante sarà quella del giugno ’41, durante la quale, stando in agguato a ponente di Gibilterra, silura una petroliera di circa 7.000 tonnellate e un piroscafo di 3.200. Il VELELLA ritiene di averle affondate, ma di ciò non si trova riscontro nella documentazione inglese.

Nell’agosto successivo il VELELLA fa parte del gruppo di battelli che devono rientrare in Mediterraneo, dove la situazione richiede altri sommergibili. Dopo qualche giorno di agguato a ponente di Gibilterra, nella notte fra il 24 e il 25 agosto il battello attraversa lo Stretto in superficie e il giorno 29 raggiunge Cagliari, dove sosta per un lungo turno di lavori.

Poi ricomincia anche per il VELELLA la logorante guerra in Mediterraneo. Passato sotto il comando del Ten. Vasc. Giovanni FEBBRARO, dal 3 febbraio al 17 marzo ’42 è a Pola, per effettuare attività di addestramento a favore della Scuola Sommergibili. Quindi svolge una serie di missioni di agguato: a sud di Capo Palos, Spagna (aprile ’42), a sud delle Baleari (giugno), lungo le coste tunisine (luglio), a levante dell’isola della Galite (agosto).

Passato al comando del Ten. Vasc. Mario PATANE’, continua l’attività di pattugliamento: a sud delle Baleari (settembre ’42), nel golfo di Philippeville e nella rada di Bona, Algeria (novembre), a nord di Cap de Fer, Algeria (aprile ’43).

Quando, il 10 luglio del ’43, inizia lo sbarco degli Alleati in Sicilia, il VELELLA è uno dei sommergibili che, già pre-allertati, muovono immediatamente per portarsi in acque sicule. Poco dopo la partenza dalla Maddalena, il battello subisce l’attacco di un aereo che, tuttavia, viene respinto (forse danneggiato) con le mitragliere di bordo. Giunto nelle acque della Sicilia orientale, il VELELLA deve desistere dalla missione a causa di avarie e il giorno 12 dirige per Taranto. Strada facendo, all’altezza di Capo Colonne, recupera cinque naufraghi di un nostro aerosilurante abbattuto. Ma il 23 luglio è di nuovo in agguato al largo di Siracusa e di Augusta.

Nel tentativo di opporsi allo sbarco degli Alleati, nel luglio ’43 si perdono cinque sommergibili.

L’ultima missione quella del 7 settembre riportata in calce a questo dossier.

www.sommergibili.com