REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

1943 1945

 

GRUPPO CORAZZATO

 

Leonessa

della

GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA

 

I COMBATTENTI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

(riassunto della sentenza del Tribunale Supremo Militare della Repubblica Italiana)

La Repubblica Sociale Italiana era retta da un Governo di Fatto, soggetto di diritto internazionale, che emanava le sue leggi e i suoi decreti senza l'autorizzazione dell'alleato Tedesco, che disponeva di un territorio sul quale esercitava la sua sovranita', che si era data ordinamenti statuali e disponeva di Forze Armate con regolari uniformi e precisi segni di riconoscimento per i suoi appartenenti.

Pertanto gli appartenenti alle F.F.A.A. della R.S.I., sia pure ribelli, nel settembre 1943, agli ordini del Supremo Comando del Regio Esercito, non potevano perdere il loro carattere di belligeranti cosi' come stabilito dal regolamento annesso alla canvenzione dell'Aja.

I combattenti che, nel settembre 1943, non si arresero, ritennero di dover mantenere fede all'alleato tedesco e fronteggiarono a viso aperto l'avversario (cioe' le truppe alleate) venendo dal medesimo fino all'ultimo trattati come combattenti e come belligeranti.

 


 

 

 

 


 

 

 


 

 

 


 

INNO DELLA Ia COMPAGNIA CARRI GRUPPO CORAZZATO "LEONESSA" M

 

ROMBA MIA PICCOLA FORTEZZA,

APRI SCROSCIANDO AL FANTE,     

PROSSIMA LA VITTORIA APPARE,

LA FRONTE NOSTRA CINTA E' D'ALLOR !                                                      

VA "LEONESSA" E' L'ORA DEL CIMENTO,                                              

SIAMO LEONI, SI VINCE OPPUR SI MUOR!                                             

SIAMO I CARRISTI DELLA "LEONESSA"                                                

"FERREA MOLE IN FERREO CUORE"                                                     

NESSUN C' EGUAGLIA NELLE NOSTRE GESTA                                              

DI COMBATTENTI, GESTA DI EROI.                                                      

CARRISTI ARDITI IN TESTA SEMPRE AVANTI.                                               

IL NOSTRO MOTTO E' VINCERE O MORIRE                                            

PER MUSSOLINI E PER LA PATRIA NOSTRA                       

COMBATTEREMO E VINCEREM!

 

 

 


 

IL CREDO DEL LEGIONARIO

CREDO NEL LEGIONARIO AVVENTUROSO,                          

SCALMANATO, POETA, STRAFOTTENTE.                                              

POICHE' L' HO CONOSCIUTO GENEROSO                                        

NELL'OFFERTA DI SE : SEMPLICEMENTE.                                             

CREDO NEL LEGIONARIO PIDOCCHIOSO                                         

POVERO, SUDATO E SORRIDENTE;                                                        

PERCHE' L' HO VISTO AL GIORNO DEL RIPOSO                                            

HA DATO TUTTO E NON HA CHIESTO NIENTE.                                    

CREDO NEL DUCE, CHE MI VOLLE DARE                                                      

UNA CAMICIA NERA DA VESTIRE                                                                

ED UNA META BELLA DA ARRIVARE.                                                              

CREDO IN DIO CHE MI HA DATO DI SOFFRIRE                                       

UN PEZZO DI PANE PER CAMPARE                                                            

UN PEZZO DI CUORE PER SENTIRE.

 

 

 


 

Camicia Nera

Perche' mi hai scordato?
accorsi ubbidiente all'appello
quando la patria chiamo'
e non chiesi il perche'.
Non conoscevo la guerra:
giusta o ingiusta,
non so.
Sapevo soltanto che compito mio
era:
combattere, obbedire e forse morire.
Tutta l'Italia incitava,
acclamava
e io mi sentivo orgoglioso
di essere un soldato.
Marciai per giornate infinite
soffrendo fame, sete:per veglie.
Sull' Amba Aradam il destino
mi volle gettare in braccio
alla morte
e ivi restai,
fra sterpi e rocce infuocate
insepolto.
In vita chi fui?
Un umile fante italiano
che una camicia portava
siccome tant'altri soldati.
Che orrore ho compiuto?
Perche' non ricordi il mio nome
gente d'Italia?
Forse non osi
o forse hai vergogna
d'aver indossato anche tu
la nera camicia
che tutti portammo con ampia fierezza?
Perche' m'applaudisti
quando sulle Ambe
marciavo, pugnavo, vincevo
ed ora m'ignori?
Sono rimasto quaggiu',
senza croce,senza tomba
nessuno mi ricorda
ed ho dato vita alla Patria.
Le ochhiaie mie son vuote
versano lacrime amare, non per mia sorte:
perche' la mia gente
e' immemore e ingrata.

 


 

LABARO DA COMBATTIMENTO

del

GRUPPO CORAZZATO LEONESSA

 

 


 

La motivazione del distintivo d'onore "M" concessa dal Duce al Gruppo Corazzato "Leonessa"

Solido e fiero,anche nei periodi piu' tregici della vita nazionale, partecipava alla dura lotta contro le bande di fuorilegge, testimoniando con eroismo e con il sangue versato, l'alto senso del dovere e del sacrificio di cui e' animato.

Partecipo', sia organicamente, sia in unione con altri reparti della G.N.R. , a molte rischiose operazioni di polizia specie nelle zone di Susa, Ivrea, lago Maggiore. Subi' perdite di Ufficiali e Legionari e ottenne varie ricompense al valore per atti eroici compiuti dai suoi componenti.

 

N.20 - Ordinamento - ATTRIBUZIONE DELLA QUALIFICA "M" A TALUNI REPARTI DELLA G.N.R. -- (Reparto Ordinamento e Mobilitazione - prot.n.7676/OM/1 in data 6 dicembre 1944 XXIII.

Seguito circolari 2828/OM/1 e 7555-OM-1 in data 28 Aprile e 27 Novembre c.a., ed a parziale modifica del foglio 150-CSM di prot. del 12 settembre c.a., si dispone con esecuzione immediata:

1-Tutti i Reparti, cui e' stata concessa recentemente l'autorizzazione a fregiarsi del distintivo d'onore "M", sono altresi' autorizzati a denominarsi Battaglioni o Legioni "M".

2-Resta tassativa la disposizione che gli appartenenti ai sopradetti Reparti dovranno portare sul bavero della giubba, il gladio con la corona di fronde.

 


 

Uniforme dei Legionari del Gruppo Corazzato "M Leonessa"

L'uniforme dei Legionari del Gruppo Corazzato "M Leonessa" era uguale per tutti (ufficiali, sottufficiali e militi). La distinzione era nei segni dei gradi, era di colore blu-scuro.

Giubba corta, senza colletto, con soprapetto (davanti) e controspallone (dietro) segnati a punta, bottoniera coperta (quattro bottoni grandi). Senza fiamme nere e con la "M" rossa al posto del gladio. Maniche terminanti a polsino con due bottoni piccoli ciascuno. Un bottone piccolo per ciascun taschino al petto. Cinturino di cuoio con placca metallica ed aggancio, senza tracolla. Pugnale fissato al cinturino, a sinistra.

Pantaloni lunghi tipo sciatore fermati alla caviglia, con due tasche laterali e due posteriori con pattina, sostenuti da una cinghia.

Stivaletti neri

Camicia nera con cravatta

Copricapo basco di stoffa, uguale al colore dell'uniforme

Fregio al basco: teschio con tibie