Catalogo Edizioni AR

Gennaio 2017

 

FASCISMO E MEZZOGIORNO
Rauti, Pino – Sermonti, Rutilio
Settimo Sigillo, 1990

Per Benito Mussolini non esisteva una questione meridionale, infatti, essa era da considerarsi fusa con un più ampio problema nazionale, non separabile quindi dalla complessiva politica d’intervento dello Stato. Gli interventi legislativi, economici ed operativi messi in atto dal Regime furono ispirati da un coerente piano organico, volto all’esaltazione della civiltà rurale ed alla rivalutazione dell’agricoltura. Per ridare dignità al lavoro dei campi, ottenendo al contempo l’autosufficienza alimentare della Nazione, fu proclamata la funzione sociale della proprietà fondiaria e quindi si iniziò la lotta al latifondo e la distribuzione di terre demaniali ai contadini. La bonifica fu solo il primo passo del risanamento igienico del territorio nazionale, sorsero villaggi e città nuove per la commercializzazione dei prodotti della terra, i braccianti divennero coloni e piccoli proprietari. Anche l’emigrazione fu combattuta, drasticamente ridotta e deviata verso l’Impero africano, dando risposta all’esigenza della gente meridionale ed alla sua aspirazione ad avere fondi coltivabili. Si affermò così il solo meridionalismo operativo che l’Italia abbia conosciuto, l’unico che non considerò il Sud come una fastidiosa e parassitaria appendice.
90 pagine, 7 €

Dall’antisemitismo Hitleriano alla scienza del Terzo Reich
Lo Bosco, Ugo
Lalli editore, 1994

Il sionismo politico, che si diffuse nella seconda metà del diciannovesimo secolo, con la volontà separatista delle comunità israelitiche rispetto alle nazioni ospitanti, con la decisa affermazione della diversità razziale imperniata sulla Legge religiosa, favorì la creazione delle prime colonie ebraiche in Palestina. La propaganda e l’ostinazione a ghettizzarsi del popolo eletto provocò per converso un incrudelirsi dell’antisemitismo fra le comunità europee, con fenomeni crescenti di intolleranza. Gli affari finanziari ed il commercio sembravano oramai un monopolio in mano agli ebrei, ed i molti capi di Stato e uomini di governo d’origine giudaica sembravano pedine in mano al loro potere economico. L’antigiudaismo di Adolf Hitler e la conseguente politica eugenetica del Terzo Reich nacquero e si vivificarono in questo contesto culturale, dove le creature ebraiche - il liberalismo ed il bolscevismo - sembravano abbracciarsi per strangolare la Germania e l’Europa.
Unica copia, 60 pagine, 10 €

IL DUCE. Storia dell’Impero
Orlando Editore, 1995

Su Benito Mussolini, l’uomo che per vent’anni fu arbitro dei destini d’Italia e spesso d’Europa, si è scritto molto, forse troppo, passando dagli acidi giudizi degli antifascisti militanti all’apologia dei fedeli postfascisti. Ancora oggi le analisi politiche e le biografie sul “feroce dittatore” si sprecano, troppo profonda è stata la traccia impressa dal Duce sulla storia della nazione italiana, tante e tutte significative le realizzazioni pratiche messe in opera durante il Regime. Dalla Marcia su Roma in poi, fu un continuo operare per la grandezza della Patria, dal consolidamento delle forze armate al rilancio dell’agricoltura, dagli investimenti pubblici per modernizzare l’industria alla creazione di enti assistenziali per la tutela dei lavoratori, dalla conciliazione con la Chiesa all’apice toccato con la fondazione dell’Impero.
156 pagine, 10 €

IL SAMURAI
Endo, Shusaku
Luni editrice, 2006

Il Samurai è un romanzo storico ambientato nel Giappone dei primi anni del seicento, quando lo Stato nipponico – nonostante la posizione geografica - era accerchiato dalle potenze europee e rischiava di essere coinvolto dalle loro mire. L’Olanda e l’Inghilterra, la Spagna ed il Portogallo fondavano colonie in ogni angolo del sud-est asiatico, combattendo sui mari una vera e propria guerra commerciale. Ai conflitti militari ed economici si aggiungevano le dispute religiose, fra nazioni cattoliche e potenze protestanti, le quali si contendevano l’espansione missionaria verso il Giappone. In questo contesto il sovrano Tokugawa Ieyasu pensò di inviare un’ambasceria in Europa affidata a quattro samurai ed un frate francescano, guidata dal piccolo feudatario Hasekura Rokuemon. I giapponesi visitarono la Nueva Espana fra l’entusiasmo delle folle, poi approdarono in Spagna dove furono ricevuti da Filippo III ed infine a Roma da Papa Paolo V. Durante i tre anni del viaggio lo Shogun decise di proibire la religione cristiana sul suolo giapponese, considerandola un puntello della dominazione straniera, rendendo vano il viaggio e gli accordi presi da Hasekura.
332 pagine, 18 €
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LA LETTERATURA LATINA DELL’ETA’ REPUBBLICANA E AUGUSTEA
Paratore, Ettore
Rizzoli, 1993

Da Nevio a Tito Livio, da Plauto a Virgilio, da Ennio a Sallustio, da Catone a Giulio Cesare, da Cicerone a Orazio, da Catullo a Ovidio, passando per gli oratori e i retori ed includendo i minori, in questo volume Ettore Paratore, accademico dei Lincei, individua le correnti più significative ed i letterati maggiori dell’età repubblicana e dell’epoca augustea. Trattando del periodo aureo della letteratura latina egli concilia filologia, storia e analisi letteraria, fissando il principio che la storia culturale di Roma è indissolubilmente legata agli avvenimenti politici. Così anche il primo contatto diretto fra la classe dirigente romana e la cultura ellenica fu improntato dal mecenatismo di tipo politico, per cui Livio Andronico – stipendiato dallo Stato – fu incaricato di celebrare solennemente le imprese della Repubblica ed Ennio glorificherà negli Annales secoli di gesta patrizie.
Copia unica, 532 pagine, 12 €

CONSIDERAZIONI SULLA VIA INIZIATICA
Guénon, René
I libri del Graal, 1988

Il tema dell’iniziazione, del collegamento con una realtà “più che umana” e quindi del conseguimento di “stati superiori dell’essere” è al centro di questo studio di René Guénon. Se tutto ciò sia possibile in una civiltà secolarizzata, figlia del positivismo e della tecnica moderna, evitando le confusioni e gli errori delle società pseudo-iniziatiche, è l’oggetto del presente saggio del pensatore francese. L’opera di Guénon inizia con la demolizione dei neospiritualismi più in voga (spiritismo, teosofismo, occultismo e simili), forme superstiziose ed equivoche, di pura contraffazione della vera spiritualità. Nello spiritismo e nel teosofismo, egli mostra quanto vi sia di divagazione di menti confuse, di travisamenti delle dottrine orientale, di perversione di fatti – come la medianità – che non hanno nessuna valenza spirituale. La caduta del mondo moderno risiede nel perduto contatto con la dimensione metafisica, con un mondo di essenze intellettuali che non sono il frutto della mera speculazione filosofica né di teorizzazioni individualistiche, ma sono conoscenza trascendente, reale quanto gli oggetti profani conosciuti con i soli sensi fisici. Questo corpus di insegnamenti tradizionali, di principi superiori, che inquadrano anche le attività mondane, oggi sono persi dall’Occidente; occorrerebbe una élite capace di rivivificare ciò che attualmente è allo stato latente e per Guénon solo nel contatto con la Tradizione orientale ciò diverrebbe possibile.
Con introduzione di Arturo Reghini e premessa di Julius Evola.
396 pagine, 30 €

La BHAGAVAD-GITA così com’è
A cura di Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Bhaktivedanta Book Trust, 2008

Il potente guerriero Arjuna, mentre gli eserciti sono schierati e pronti a dar battaglia, intravede fra le fila nemiche i suoi parenti e i suoi maestri che si apprestano alla lotta, disposti a perdere la propria vita. Mentre, sopraffatto dalla compassione, Arjuna sente le forze mancargli e avverte il venirgli meno la determinazione al combattere, Krishna gli si manifesta nel suo auriga e gli rivela le leggi profonde dell’agire senza vincoli e del compiere il proprio dovere secondo le regole della natura interiore. Il suo insegnamento prosegue spiegando la distinzione tra il corpo materiale temporaneo e lo spirito eterno, la trasmigrazione dell’anima, come liberarsi dalle leggi del karma ed ottenere la conoscenza trascendentale del sé. Sri Krishna si mostra ad Arjuna nella sua forma cosmica, egli è la Verità assoluta, il sostegno dell’universo; chi comprende la natura della Persona Suprema e si identifica con lui ottiene la liberazione, la perfezione spirituale. Con testo originale in sanscrito, traslitterazione in caratteri romani, traduzione letterale e spiegazione letteraria.
896 pagine, 12 €
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NAVI E POLTRONE
Trizzino, Antonino
Longanesi, 1966

Antonino Trizzino è stato un giornalista, scrittore militare e ufficiale della Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale, fino alla sua espulsione dal corpo a causa delle numerose intemperanze. Nel dopoguerra scrisse diversi saggi sugli episodi salienti del conflitto, rilevando le incapacità e la malafede dei generali e degli alti comandi italiani, in particolare dell’ammiraglio Maugeri, accusato d’intelligenza con il nemico. In Navi e Poltrone egli dedica la sua attenzione alla guerra marittima, sottolineando come la politica anti-inglese avrebbe dovuto essere seguita da un rafforzamento sul mare e sull’utilizzo dell’aerosiluro, ma ciò non accadde per l’incompetenza, per gli interessi personali e per l’ignoranza del vertice della Marina. Fu proprio grazie al siluro che l’aviazione britannica eliminò il grosso della flotta italiana nel golfo di Taranto e poi le inflisse un altro colpo mortale nell’agguato di Matapan. Ma, oltre all’impreparazione tattica e strategica, oltre l’inferiorità tecnica, fu lo spionaggio la piaga che logorò la nostra guerra; se nessuna nazione è mai immune dalle spie, ma da noi esse sapevano troppo, troppo in fretta e con troppa precisione. In appendice la sentenza di assoluzione della Corte d’Appello di Milano.
246 pagine, 15 €

TRA DUE DINASTIE. Bianca Maria Visconti e il ducato di Milano
Pizzagalli, Daniela
Camunia editrice, 1988

La duchessa Bianca Maria Visconti, figlia del duca di Milano Filippo Maria e moglie del capitano di ventura Francesco Sforza, fu l’anello di congiunzione nel passaggio che portò la casata sforzesca a sostituire la dinastia viscontea. In un’epoca segnata dalla rinascita culturale e dal rifiorire delle arti, dalle continue guerre di confine e dagli ultimi appassionati predicatori della crociata, ella guidò suo figlio Ludovico il Moro nell’età dell’oro del Ducato milanese. Affacciatasi sullo scenario del potere maschile, ella fece valere le sue qualità umane dedicandosi alla beneficenza ed alle opere di carità, poi mise in luce le sue doti diplomatiche, sia orchestrando i matrimoni dei suoi familiari, che nel trattare con i potenti del suo tempo, da Pio II a Cosimo dé Medici, da Alfonso d’Aragona a Federico da Montefeltro. Dal suo ricco epistolario emergono il rapporto con un padre ombroso e possessivo, con un marito generoso e irascibile, ma anche le abitudini quotidiane delle corti rinascimentali, le feste ed i cortei, i giochi di potere ed i riti pubblici.
248 pagine, 12 €

 

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